E sì…

Il post precedente è stata un po’ una scusa per non prendermela ancora una volta con il tempo. Non volevo criticare nuovamente la situazione meteorologica di questo incredibile luglio qui a Nottingham.  L’idea, lo ammetto, era di esternare un po’ di sarcasmo tipico di chi vive al sole della riviera italiana e si ritrova in un posto con un tempo da schifo, mostrandovi queste due foto. La prima scattata ieri mattina verso le 8 mentre andavo in ufficio, e la seconda scattata oggi alle 7.45 proprio poche ore prima che scrivessi il post precedente.

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Poi vi avrei fatto la classica domanda "Cosa notate di diverso nelle due foto ?" e io retoricamente vi avrei anticipato dicendo "il SOLE!!" Ma poi ho pensato che non sarebbe stato giusto nei confronti di sua maestà la Regina e dei suoi sudditi, in fondo sono sempre ospite a casa loro. Una casa un po’ bagnaticcia ma pur sempre accogliente. Comunque non me la sono sentita ed ho deciso per un più neutrale commento. Poi però un oretta più tardi al mio post ho spento il computer per andare a pranzo. E incredibilmente per la prima volta dall’inizio di Luglio ho tirato fuori i miei occhiali da sole e lasciato la felpa sull’attaccapanni. Ma il tempo di prendere l’ascensore, il nostro ufficio è al quarto piano, e di uscire in strada…e il sole si era già nascosto dietro a dei nuvoloni neri che non ispiravano niente di buono. Un aria fredda da 16-17 gradi e una fame della miseria per un attimo mi hanno lasciato sul portone di ingresso indeciso sul da farsi. Tornare indietro a prendere la maglia o tirare dritto verso casa…beh sappiate che lo stomaco vuoto è un brutto consigliere. Chiudo il portone e mi incammino. Arrivo all’incrocio tra Broad Street e King Edward Street ed ecco che…mi viene quasi nausea a dirlo…inizia a piovere. Gocce grosse come chicchi d’uva. Il classico segnale che da li a un minuto, un minuto e trenta al massimo, viene giù il mondo…lo so ormai come fa. Attraverso la strada ed ecco che  iniziano le secchiate d’acqua…faccio venti passi fino alla fermata dell’autobus e mi fermo sotto la tettoia a ripararmi. Tempo un minuto e siamo già in quattro…una ragazza addirittura con l’ombrello…aperto!…sotto la tettoia! Uno scroscio d’acqua impressionate, tutte le persone per strada che scappano all’impazzata. Ci risiamo. Io li sotto con una fame allucinante guardo il palazzo dove vivo a soli cento metri, sapendo bene che quei cento metri sono più che sufficienti per l’ennesima doccia. Intanto però il tempo passa…ho un oretta per preparami da mangiare e pranzare come si comanda. Mentre penso a cosa fare, se aspettare che smetta e poi andare velocemente a prendere un panino al pub o se lanciarmi nei cento metri olimpici con le mie belle scarpette da vela alte due dita, arriva sotto la tettoia un signore sulla cinquantina senza ombrello tutto bagnato che mi guarda e inizia ad imprecare e maledire il tempo…e non si ferma neanche per respirare… andandoci giù bello pesante! "Bloody crappy english weather!" la frase più pacata che mi strilla nell’orecchio. "Amico" gli dico "se tu che sei inglese ti lamenti, siamo proprio messi bene" Intanto intravedo al fondo della via una figura piccola avvolta dentro una giacca a vento con un striminzito cappuccio ben tirato sulla testa che a malapena riesce a coprirle la fronte e le orecchie. Cammina lentamente con andatura dinoccolante nonostante una pioggia incessante. Appena mi passa a fianco noto che è una vecchietta, avrà almeno ottant’anni! Borsetta al braccio…che credo una volta arrivata a casa sia stata piena d’acqua, imperterrita come se nulla fosse. Ecco!! Questo è lo spirito giusto mi dico! Io ho un debole per le vecchiette inglesi mi fanno impazzire ogni tanto mi capita di fermarmi a parlare con qualcuna di loro quando vado a fare la spesa al sabato mattina presto. quando solo gli anziani e i "furbi" vanno a quell’ora evitando le code e trovando gli scaffali pieni. Mi sono troppo simpatiche, mi danno l’idea di essere uscite da fotogrammi di vita quotidiana nel periodo vittoriano di fine ottocento. Questa poi tutta fradicia non si scompone di un centimetro. Bene!, guardo la via, un ultimo sguardo alla palazzo, un respiro profondo e parto anche io come niente fosse…tre passi…però piove bene…cinque passi…piove molto bene….dieci passi…minchia se piove! inizio a correre alla velocita della luce attraverso la strada che il semaforo è ancora rosso e giungo all’ingresso del palazzo. E’ andata, anche se mi sento addosso la ormai consueta sensazione…abbasso gli occhi guardandomi i vestiti….e penso… "ma vaf* alla vecchietta vittoriana e a sta pioggia di m*" Sole sto arrivandoooo!

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