Là fa freddo e piove sempre

Ad un mese dal suo arrivo e alla centesima volta che si sentì chiedere <Allora si sta meglio qui o in Inghilterra?> rispose ripetendo meccanicamente la solita frase <Là fa freddo e piove sempre.> che era tanto banale quanto vero. E il suo interlocutore sorrise compiaciuto. Il tempo non lo sarà, ma l’orgoglio nazionale è più o meno lo stesso in tutti i paesi. E va rispettato sempre e ovunque.

Ad un mese dal suo arrivo e alla centunesima volta che si sentì chiedere <Allora si sta meglio qui o in Inghilterra?> esitò indeciso. Per un attimo pensò al tempo, alla pioggia, all’orgoglio nazionale, poi senza motivo e senza preavviso, la sua mente iniziò a riproporgli una spezzettata sequenza di immagini e suoni catturate in quei trenta giorni: Il volto sorridente di una bambina uccisa da uno zio-mostro. Un tassista in fin di vita picchiato per aver investito un cane. Una donna in coma per un diverbio e l’indifferenza della gente nel vederla morente stesa a terra. Un ragazzo che uccide il padre, il marito che uccide la moglie inferma, un vicino uccide la vicina stufo di sentire il cane abbaiare, una vigilantes in grave condizioni per aver fatto notare che ci sono delle regole da rispettare anche nei parcheggi, soprattutto quelli destinati ai mezzi di soccorso. L’ennesimo negozio in fiamme per un pizzo non pagato. il coraggio di soldati caduti mentre aiutavano chi aveva bisogno, usato per squallidi zuffe politiche, giornali(ni) finanziati dallo stato con soldi pubblici che si fanno battaglia rinfacciandosi, a prima pagina, quali partiti gli pagano gli stipendi, case offshore, dossier, veline sempre più nude a tutti i pasti, e continui battibecchi politici televisivi. Simboli politici nelle scuole. La banca vaticana indagata per riciclaggio di denaro sporco. La convinzione di riuscir a trasformare una partita di calcio in Italia in un momento di gioia e divertimento spensierato mettendo sugli spalti variopinte scolaresche e una manciata di serbi carichi di bengala, fumogeni, razzi e ferramenta varia. un ministro(?) che pensa sia più pericolosa una bottiglietta di acqua di plastica in mano ad un bambino che un serbo nazionalista armato di rabbia, odio e violenza. Un superenalotto da record mondiale che svuota la gente di soldi e speranze (vere) e riempie le tasche di 996 parlamentari e le migliaia di loro faccendieri. L’annuncio in pompa magna dell’ennesimo record nel debito pubblico. Solo dopo alcuni istanti riuscì a riprendere il pieno controllo della mente, interrompendo bruscamente quella proiezioni di ricordi. Respirò profondamente e poi senza esitazione disse <Là fa freddo e piove sempre.>. In fondo l’orgoglio nazionale va rispettato sempre e ovunque. E il suo ennesimo interlocutore sorrise compiaciuto.

Una risposta a “Là fa freddo e piove sempre”

  1. In effetti leggendo i quotidiani o guardando i tg sembra che succedano solo cose brutte, il motivo vero è che fanno solo notizia e in questo modo si vendono i giornali, la gente si inebetisce con i vari programmi creati ad hoc per raccontare nei minimi dettagli tutte le varie atrocità…….possibile che non ci sia nient’altro da raccontare?……..ah dimenticavo….il tempo!

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