Sorry

Spesso mi sento domandare il perché’ io sia cosi pro-inglesi e cosi critico invece con gli italiani visto che sono italiano anche io. Capisco che a volte questo mio atteggiamento cosi poco nazionalista possa dar fastidio. In realtà la mia italianità la porta con orgoglio in giro per il mondo ma quando si vive in un paese estero, e sottolineo vivere non semplicemente trascorrerci qualche settimana di vacanza, diventa inevitabile fare paragoni. E quando si ha la possibilità di vivere direttamente diverse situazioni e poterle confrontare tra loro la mente si apre ed allora si capisce un po’ meglio tutto a cominciare da quello che diamo per scontato ogni giorno. Tornando alla domanda che mi viene rivolta…beh ci sarebbe da dilungarsi a spiegare tutte le diversità di atteggiamenti che gli anglosassoni usano nelle diverse situazioni e confrontarle con quelle degli italiani…potrei veramente dilungarmi molto. ma credo che l’immagine che rappresenta meglio la base su cui poggia la diversità di atteggiamenti tra inglesi e italiani stia in una scena che mi è capitata di vedere mentre aspettavo che il semaforo diventasse verde per attraversare la strada. Guardavo le macchine passare distrattamente mentre attendevo sul marciapiedi, quando un grosso autobus di quelli a due piani che ogni giorno portano in giro migliaia di persone per la città si ferma al semaforo appena diventato rosso. Io attraverso e passandogli davanti noto la scritta luminosa sul davanti “Sorry this bus in not in service” “Scusate quest’autobus non è in servizio”. Evidentemente l’autobus doveva aver finito il proprio giro e non caricava più nessuno. Una situazione normalissima che capita di vedere in ogni paese al mondo ma che per loro, gli inglesi, è una delle tante situazioni in cui si sentono in dovere di scusarsi verso gli altri. Lo so può sembrare una banalità ma provate a fare caso nelle vostre città quando un autobus è fuori servizio in che modo viene comunicato, con che atteggiamento. Oppure quando trovate un ufficio, un negozio o un ristorante chiusi per ferie, per manutenzione o per pranzo…Qui lo scusarsi è una delle pratiche più diffuse nei rapporti sociali. I ragazzi di giovane età si scusano per ogni cosa, quando ti urtano al centro commerciale super affollato o per strada mentre cammini o quando passi e con l’ombrello aperto tocchi il loro. Fin da piccoli imparano che lo scusarsi, cosi come il ringraziare, non è una debolezza o un atteggiamento di inferiorità rispetto agli altri.

2 Risposte a “Sorry”

  1. Ma che bello, funzionano i commenti…
    e poi con firefox è tutta un’altra cosa. Giorgino è gasatissimo con la Corsica, è già ai blocchi di partenza. Non posso commentare quanto scrivi perchè non sono mai stato in UK, ma sui francesi non ho simili opinioni, sono geneticamente stronzi.

    Paolo

  2. grazie Paolo per la segnalazione, ora sembrano proprio funzionare. Anche io sono d’accordo con te sui francesi anche se la mia esperienza tra loro e’ limitata ad una sola settimana a Parigi e a qualche visita a Nizza. Pero’ devo dire che usando l’aereoporto di Nizza piuttosto spesso quando mostro il passporto italiano ai vari controlli spesso mi trovo un qualche stronzo di francese che si ferma a girarlo e rigirarlo come se si trovasse davanti un italiano mafioso in fuga! Una volta ho addirittura perso le staffe. Il mio passporto e’ magnetico basta semplicemente passarlo nel lettore apposito che hanno tutti i controlli negli aeroporti per verificare instantaneamente se uno e’ ricercato o se il passporto e’ rubato e cosi via…beh l’addetto al controllo lo ha passato nella macchina e con suo enorme dispiacere (si e’ proprio notato dall’espressione) tutto era regolare, e vorrei ben vedere. Ha cosi iniziato a girarlo sotto sopra storcendo il naso, poi ha controllato tutti i timbri degli altri paesi ed i visti americani che ti vengono appiccicati sulle varie pagine…e andato avanti cosi per almeno cinque minuti. Si vedeva che stava pensando a come rompere le balle allo sfigato italiano di turno visto che tutto era regolare…Dietro di me una coda infinita. Alche mi sono spazientito e gli ho chiesto “e’ tutto a posto ?”…mi ha risposto… “stia calmo! Se e’ tutto a posto lo decido io!” beh ti lascio immaginare come e’ andata avanti la cosa.

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