Basta! Siamo senza sale!

Che sarebbe stato un inverno anomalo, qui in Inghilterra, lo si era già capito in estate. Termometro salito raramente sopra i 22 gradi, mattine fresche da maglia pesante e pantaloni lunghi, piogge continue per settimane intere a rimpiazzare i famosi temporali estivi made in UK. E l’autunno non era stato da meno. Sole, 25 gradi e assenza totale di piogge per ben due mesi. Poi è arrivato lui, l’inverno. Isterico come non mai e per giunta in ritardo. E questo inevitabilmente a fatto letteralmente incazzare i sudditi di sua Maestà. Ha iniziato con alluvioni nel nord del paese, 11 morti. Poi ghiaccio e temperatura a due cifre sotto lo zero, ospedali pieni di gente con ossa rotte da cadute e problemi respiratori causati dal freddo. Infine neve, tanta neve, moltissima neve, 28 morti. Risultato: il peggiore inverno degli ultimi 30 anni. Strade bloccate, aeroporti chiusi, treni sospesi, consegne di merce in ritardo. Il caos. ordinato ovviamente, in perfetto stile anglosassone, ma comunque il caos con la C maiuscola, quello vero. E questa volta anche gli impassibili sudditi di sua Maestà si sono lasciati andare ad un rabbioso “Fucking weather!”. Credetemi che sentirli lamentare del tempo ha quasi dell’incredibile, e questo la dice lunga sul livello di esasperazione che c’è in giro. “Never been so long”, dicono. E se lo dicono loro che non è mai stato così lungo ci si deve credere, se non altro perché’ la neve e il ghiaccio per strada aumentano di giorno in giorno e il sale nei magazzini inizia a scarseggiare. Si, proprio il sale. La società autostrade sparge in lungo e largo per il paese ogni giorno 60.000 tonnellate di sale. Il doppio di quello usato in un normale inverno! Solo che noi qui siamo su di una piccola isola. Con tutto lo sforzo che possiamo metterci arriviamo a produrne solo 15.000 tonnellate al giorno. E nei magazzini ne sono rimaste appena 350.000 di tonnellate. E purtroppo a poco serve l’ordine inviato dalla Regina agli amici spagnoli e americani, le loro preziose scorte non arriveranno prima di dodici giorni. Che tristezza. E voi li in Italia, almeno pensateci ogni volta che condite le vostre insalate!

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