Vi racconto una storia…

Era l’anno 2000, e un giovane trentenne italiano aveva da pochi mesi passato la Manica arrivando nel regno di sua Maestà la Regina Elisabetta. Il ragazzo non scappava, ma semplicemente non si rassegnava a credere che il mondo fosse tutto uguale al paese in cui era nato. voleva vedere con i suoi occhi quali altre realtà esistessero e quanto diverse fossero. Ma era anche la prima volta che lasciava tutto dietro di se e partiva solo per il mondo, con più incognite di certezze nella sua piccola valigia.

Un giorno nel suo, quotidiano scoprire il “nuovo mondo”, ebbe la fortuna di imparare una delle più importanti lezioni di vita che potesse mai immaginare. La voglia di cambiare. A dire la verità lui il coraggio di cambiare lo aveva già imparato e sapeva molto bene cosa significasse, quello che non aveva ancora visto prima, di persona, era un intera nazione dire “basta cambiamo”.

In una piovosa mattinata di settembre, uscì come di consueto per andare in ufficio. ma appena girato l’angolo e imboccata la via pedonale per il centro, gli apparve chiaro che quella non sarebbe stata una giornata qualunque.

Il solito caotico traffico era stato spazzato via come se un gigante avesse soffiato a pieno polmoni sulle strade. Ma solo su quelle. Sui marciapiedi l’affannoso andirivieni di persone continuava a correre veloce in ogni direzioni. Per una volta, per una incredibile volta, il traffico pedonale surclassava l’inesistente traffico automobilistico. La fine del mondo? Si domandò confuso il ragazzo. Dove erano i bus, i taxi, le macchine, i furgoni, i camion, dove ?

Giunto in ufficio lo attese un altra sorpresa. Lui e un collega erano gli unici che avevano “timbrato il cartellino“. Ma cosa stava succedendo?. “Petrol Strike” gli disse il collega. “oh” esclamò il ragazzo che di scioperi dei benzinai ne aveva visti parecchi nel suo paese. “No” gli disse il collega, “Petrol Strike”, “Va bene…” disse ancora il ragazzo “non capisco la differenza” “Ecco” gli disse aprendo la finestra che dava sulla strada principale, completamente deserta. E iniziò a raccontargli…

L’85% dei benzinai erano chiusi, il trasporto della benzina era completamente bloccato. i pochi distributori razionavano le scorte vendendo solo pochi litri a veicolo. Molti la vendevano solo agli automezzi di polizia, pompieri, o personale medico che presentasse opportuna identificazione. Miglia di code ai pochissimi distributori ancora aperti. Nessuno poteva usare la macchina, gli uffici erano chiusi o vuoti, i trasporti completamente bloccati, Iniziavano a scarseggiare anche i beni di prima necessità, la nazione si stava letteralmente fermando. E infine si fermò per tre incredibili giorni.

Una guerra?, Un attacco terroristico?, Un epidemia? No era semplicemente il popolo inglese stufo dei continui aumenti del prezzo del carburante. Nel 2000 il prezzo della benzina passò dall’essere il più basso d’Europa a essere quello più alto. La tassa sui carburanti passò dal 72% all’81% in soli sette anni. L’industria e il trasporto erano soffocati e non riuscivano ad essere più competitivi e le conseguenze si facevano poi sentire su tutti i cittadini. Era giunto il momento di dire basta.

E quel giorno dissero basta. La tassa sulla benzina venne congelata, Il governo fu costretto a ridurre le tasse sui trasporti e favorire quelli nazionali imponendo tasse al trasporto straniero su strade inglesi. il blocco della tassa sulla benzina fece perdere al governo 2 miliardi di sterline ma nelle tasche dei sudditi di sua maestà, in quel periodo di crisi petrolifera, rimase qualche sterlina in più.

Il ragazzo rimase impressionato nel vedere per la prima volta cosa era in grado di fare un popolo veramente incazzato. Avevano fermato il paese, ma veramente e seriamente, e non per gridare dentro un megafono con un paio di striscioni politici o bandiere sindacaliste. Avevano fermato il paese perché’ erano stanchi e incazzati.

Questa mattina, a distanza di undici anni, quel  ragazzo leggendo alcuni siti internet di quotidiani italiani si è detto per l’ennesima volta…”Luca avevi ancora una volta ragione tu!” …tre anni fa quando il nano sali al potere, e le feste in maschera si susseguivano una dopo l’altra, tra giullari e saltimbanco, dissi a molti…”tre anni, niente cambierà, e tornerete tutti a votare…iniziando un nuovo, vecchio ciclo stagionale della politica italiana”, Giustamente il ragazzo all’epoca si prese la sua dose di idiota…che oggi orgogliosamente si tiene stretta.

Adesso voi se riuscite, incazzatevi e magari provate ad alzare il  culo…credetemi è molto più semplice scrivere “vaffanculo” su tutte le schede elettorali e mandarli TUTTI a casa che bloccare la distribuzione della benzina…e l’effetto molto superiore a 2 miliardi di sterline.

Buon divertimento.

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