Una birra nella storia

C’è un angolo, tra i tanti di Nottingham, dove la storia non solo si vede ma si respira e si beve.

In uno dei post precedenti ho accennato a un pub, che io chiamo affettuosamente The Trip per brevità ma il cui nome completo è Ye Olde Trip To Jerusalem.o anche formalmente conosciuto come The Pilgrim. Qui, davanti alle sue spesse mura bianche, la storia, quella dei libri, ci è passata veramente davanti. Il pub infatti ha più di 800 anni. Avete proprio letto bene, più di 800 anni. Ed è il pub più vecchio di tutto il Regno Unito.

E’ situato proprio ai piedi del Castello di Nottingham, nel centro città, all’inizio di una stretta traversa sulla Castle Road. Strada che dodici anni fa, quando mi trasferii la prima volta qui in Inghilterra, percorrevo a piedi ogni giorno per raggiungere l’ufficio a pochi isolati di distanza. The Trip, oggi come allora, continua a essere per me una delle più piacevoli soste dove poter trovare sempre una fresca ale e una cortese compagnia con cui fare quattro chiacchere all’imbrunire, una volta lasciato l’ufficio alla fine della settimana. Ma il legame del The Trip con il Castello di Nottingham è molto più profondo della semplice vicinanza. Andiamo con ordine….

Una della prime cose che salta all’occhio non appena ci si arriva di fronte, oltre ai bianchi muri e ai coloratissimi fiori, è il bizzarro nome: Ye Olde Trip To Jerusalem. Secondo le leggende locali prende il nome dalle crociate in Terra Santa del dodicesimo secolo. La leggenda dice che i cavalieri che avevano risposto alla chiamata del re Riccardo I Cuor di Leone, si fermassero in questa locanda sulla via per Gerusalemme. Il significato della parola trip in questo caso non si riferisce all’intero viaggio, ma deriva dall’antico significato della parola: una fermata, un ristoro, durante un viaggio. Si dice anche che lo stesso Riccardo I ogni tanto frequentasse il locale quando soggiornava nel castello.

Dicevo della posizione. Il pub si trova proprio sotto alla roccia su cui si erge il castello di Nottingham, costruito nel 1068. Poco dopo l’edificazione del Castello venne costruito un birrificio. In quei secoli la birra era una delle poche bevande considerate sicure dato che l’acqua era ovviamente molto lontana dall’essere veramente potabile. Per la produzione della birra ale però erano necessari locali con temperature costanti, fu così che la roccia su cui stava il castello divenne il luogo ideale in cui scavare non solo cantine ma anche veri e propri birrifici. Ed è li, proprio sotto dove oggi si trova il pub che venne costruito il birrificio del castello e tutta una serie di tunnel e locali collegati tra loro. Anche se non vi è documentazione scritta dell’anno esatto, si tratta comunque di un periodo antecedente al 1189. Dal 1618 iniziano invece a trovarsi tracce scritte del birrificio e del terreno sotto cui si trovava. E’ infatti In quegli anni che la proprietà passa dal Castello al Priorato di Lenton, poi ai Cavalieri Templari e all’ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, fino a giungere poi nelle mani di William Stanford che ne costruirà la locanda che è giunta fino a noi oggi.

Come da tradizione il locale si porta dietro diverse leggende, alcune anche divertenti, come la maledizione del galeone. Si dice che tutti quelli che avessero spolverato il modellino in legno di galeone fossero morti misteriosamente. Per anni il proprietario del pub ha vietato a chiunque di toccare la piccola nave che ha così accumulato polvere su polvere fino a  che è stata chiusa in una teca e finendo di fatto di riempire di polvere i boccali dei bevitori che ci si fermavano sotto. Nel locale c’è anche una vecchia sedia che si dice aumenti le probabilità di rimanere in cinta delle donne che ci si siedono sopra. E nella migliore tradizione anglosassone, anche il fantasma di uno dei vecchi proprietari che ancora si aggira nelle cantine.

Leggende o verità, il pub si trova in un posto incantevole di Nottingham dove la storia non solo è transitata ma si è anche fermata per un trip.

Il pub piu’ vecchio del Regno Unito from Luca on Vimeo.

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