Punti di vista

E’ una di quelle tiepide mattine di autunno inglese in cui il vento della sera prima è riuscito a spazzare via ogni nuvola dal cielo. Il sole, che quasi sembra sapere che l’inverno e il freddo sono ormai alle porte, riesce timidamente a regalare ancora qualche raggio caldo a chi ha la pazienza di sedersi all’aria aperta a riceverlo. L’aria profuma di erba fresca appena bagnata e le foglie degli alberi di questo splendido giardino scendono leggiadre a terra ad ogni leggero soffio di brezza che ne scuote appena le fronde. I colori della natura in questo piccolo angolo di verde in mezzo alla città stanno velocemente perdendo la loro vivacità. Tutto si appresta ad addormentarsi per il lungo inverno. Il verde delle foglie si trasforma in un caldo rosso o in un accecante giallo. Il prato verdissimo si macchia di marrone sotto la coltre di foglie secce che cadono. Calde tonalità di questo minuscolo affresco in mezzo al cemento che il pallido sole e il cielo blue intenso rendono ancora più nitide, e a cui il ragazzo non ha saputo resistere. Seduto sulla panchina, accanto al grande albero, avidamente guarda i contrasti cromatici che il giardino offre attraverso l’obbiettivo della sua macchina fotografica. Ma non è solo. Altri personaggi, silenziosamente, popolano quel piccolo paradiso. Chi seduto sull’erba fresca a farsi scaldare dal sole. Chi passeggiando lentamente e silenziosamente tra gli alberi, chi seduto a leggere un libro, chi, con gli occhi di piccoli bambini, guarda divertito le foglie cadenti compiere beffarde evoluzioni in aria. Ciascuno di loro intento a suo modo a cogliere qualcosa dentro e attorno a se. Il ragazzo distoglie per un attimo lo sguardo dall’obbiettivo della sua macchina fotografica e si accorge di avere un vecchio seduto accanto sulla stessa panchina. Lo guarda con un sorriso di cortesia. “Good morning” gli dice il vecchio con voce profonda e calma. “Good morning” risponde lui un po’ sorpreso di non averlo sentito sedersi. “E proprio una bella giornata” dice il vecchio accompagnando la frase con un sospiro di compiacimento. “E’ proprio vero.” replica il ragazzo. “Siamo fortunati” riprende il vecchio “di solito l’autunno non è cosi caldo e neanche cosi lungo” aggiunge sorridendo “Già……ormai il tempo passa dal caldo dell’estate al freddo dell’inverno senza che ce se ne accorga.” dice il giovane mentre riprende a fotografare con discrezione. Con l’occhio di nuovo dentro al suo obbiettivo, e l’orecchio pronto a cogliere le parole e i sospiri sereni del vecchio accanto, il ragazzo fa una panoramica veloce sul giardino fino a che incuriosito inizia a seguire il procedere lento del custode che con una scopa in mano sembra ostinarsi a rimuovere le foglie secche solo in determinati punto del prato. Poi abbassa la macchina fotografica e continua a seguirlo con lo sguardo fino a che l’uomo giunge a pochi passi dalla panchina dove ripete, con gli stessi gesti, quello che a lui sembra proprio uno strano rituale. “Ancora qualche giorno di vento…” esclama improvvisamente il vecchio rivolgendosi al custode “…e saranno cadute tutte”. “Quest’anno ne ho portate via parecchie” replica distrattamente l’uomo senza alzare lo sguardo dal suolo e senza interrompere il suo meticoloso lavoro. Una passata veloce al prato e poi via verso un altro misterioso punto. Lo sguardo del ragazzo è ora piuttosto confuso. Si rende conto di essere l’unico a non capire cosa significa quell’ enigmatico rituale del premuroso custode. “Rimuove le foglie dalle lapidi” interviene il vecchio accortosi dell’aria interrogativa del ragazzo. “Come ?” risponde il giovane stupito . “Le lapidi sul prato” dice il vecchio indicando la zona dove si era fermato poco prima il custode. Il ragazzo allunga il collo e vede appena sotto i fili d’erba una pietra bianca appoggiata al suolo. Si allunga quasi impaurito a muoversi dal suo posto e nota alcune scritta sulla pietra lucida. ma non ha il coraggio di leggere. Poi con un profondo respiro domanda al vecchio “Ma questo è un cimitero ?” Il vecchio si volta e con aria tranquilla dice “Si in un certo senso si”. il ragazzo lentamente ripone la sua macchina fotografica e si lascia cadere dentro un profondo imbarazzo. Vorrebbe diventare invisibile e sparire via. Non aveva mai notato quelle lapidi appoggiate appena sotto la folta erba del prato sparse quasi a caso per il giardino. Niente ne indicava la presenza, ne dentro ne fuori a quel piccolo angolo di verde. Ma il vecchio intuisce lo stato d’animo del giovane. “Io non sapevo…” accenna sempre più a disagio “pensavo fosse un giardino pubblico, c’è sempre qualcuno che viene a rilassarsi, d’estate è pieno di studenti che studiano al fresco sdraiati sull’erba….” la voce è quasi tremolante e velocemente richiude la macchina fotografica dentro la borsa “Mi dispiace non sapevo proprio…” ripete al vecchio pensando che l’uomo fosse li a trovare qualcuno a lui caro sepolto in quel luogo. Il vecchio si avvicina al ragazzo e gli dice quasi sottovoce “Non c’è nulla di cui dispiacersi o scusarsi…vedi io non conosco nessuno delle persone che sono sepolte qui. eppure sono qui, come lo sono gli altri che vedi, semplicemente per godere del luogo e del momento, perché’ questo è un luogo di tranquillata’ e serenità in mezzo alla natura. Nessuno disturba il sonno dei defunti. Se è questo che ti crea disagio….anzi prova ad immaginare se la tua anima fosse qui insieme a quelle qui presenti adesso…forse non ti farebbe tanto piacere avere la compagnia di un vecchio noioso con me, ma quella di giovani o bambini che leggono o passeggiano accanto a te non ti sarebbe una compagna gradita ?…” Il ragazzo abbozza una risposta ma poi si trattiene e abbassa gli occhi comprendendo che quella domanda sta facendo ruotare il suo punto di vista come un obbiettivo che riprende una scena a trecentosessanta gradi. Riflette ancora ma non risponde. All’improvviso alza lo sguardo, tira fuori di nuovo la macchina fotografica e scatta una foto al vecchio seduto sulla panchina….poi mi alzo e gli rispondo “Ha ragione, a chi non farebbe piacere avere qualcuno che ci si sieda a fianco regalandoci un po di compagnia pur silenziosa che sia.” il vecchio allora mi guarda con un sorriso sereno sul viso e non aggiunge altro. Io rimetto la macchina fotografica in borsa, lo guardo a mia volta e gli dico “Grazie” per poi scrollarmi di dosso tutto l’imbarazzo e incamminarmi verso il cancello d’uscita…Non so se veramente qualche anima che riposa in quel giardino abbia fatto piacere la mia compagnia. Ma di tutti i punti di vista con cui avrei potuto “osservare” quel giardino un po’ particolare in quell’istante…scelgo quello del vecchio.

5 Risposte a “Punti di vista”

  1. Ciao Luca, hai raccontato in modo splendido una semplice giornata. Tu e tua cugina Chiara avete la stessa qualità genetica nello scrivere, io ogni tanto sprono Chiara per mandare qualche racconto in una casa editrice, dovresti farlo anche tu. Buona giornata.

  2. Ciao Giuseppe, ti ringrazio. Mi era venuta l’idea di mandare qualcosa a qualche casa editrice, in realta’ un “piccolo” libro (500 pagine circa al momento) e’ quasi pronto da ormai un paio di anni …ma sai come e’ si pensa sempre “mah.. non piacera’ a nessuno, e’ scritto male ecc” e cosi continua a rimanere dentro al computer…Chiara scrive veramente in maniera splendida. Lei si che dovrebbe provare.

  3. Non tenere i sogni già pronti nel cassetto, provaci. Ma hai provato a farlo leggere a qualcuno? Io sarei curioso di farlo, se vuoi… Chiara ha scritto un racconto breve ma molto bello e poi una storiella poliziesca con i personaggi presi nel nostro giro di amicizie. Una sera di qualche anno fà durante una grigliata abbiamo letto il racconto, distribuendone una copia per ogni commensante. Devo dire il risultato è stato ottimo, con un sacco di prese in giro per i vari personaggi, a tutt’oggi i soprannomi dati nel racconto sono ancora in uso…….ciao

  4. bellissima l’idea della storia poliziesca con i personaggi reali immagino le risate! Se proprio vuoi continuare a fartene sarei piu’ che felice di mandarti anche il mio. E’ un thriller in stile Deaver,Cornwell,Brown…(solo per capirci…spero i maestri non si offendano se mi sono permesso di accostarlo ai loro :)). Non lo ha mai letto nessuno anche perche’ oltre a non avere finito ancora i due ultimi capitoli e’ stato scritto praticamente tutto di un fiato senza mai tornare indietro a rileggere e correggere. Te lo invio alla tua email. Ciao.

  5. Della Cornwell ho letto quasi tutto, di Brown solo il codice Da Vinci. Quindi il genere mi piace. Attendo l’opera grazie, ciao.

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