La stagione dei progetti di viaggio

…è ufficialmente iniziata questa mattina. Un freddo pungente. Ghiaccio per la strada. E una leggera foschia umida e gelida che avvolgeva tutto e tutti. Devo dire che mi ha preso in contropiede. Non ero affatto preparato, il fine settimana era stato freddo si ma soleggiato e niente faceva pensare a questa mattina da pinguini. Abito a cinque minuti dall’ufficio ma alle 7.30 quei cinque minuti sono diventati una lunga e interminabile tortura al punto che non mi sono neanche fermato a fare le consuete due chiacchere mattutine con Stephanie all’angolo tra Stoney Street e Warser Gate. Mi ha allungato il giornale e io senza fermarmi l’ho afferrato proseguendo dritto lanciandogli solo un “Hi babe. All ok ? Too cold, see you later!” mentre il mio fiato si condensava all’istante ancor prima di finire la frase. In ufficio poi la cosa non è migliorata affatto. Stranamente direi. Ci sono termosifoni ovunque ma il freddo mi doveva essere penetrato talmente nelle ossa che per un’ora ho dovuto fare avanti indietro per scaldarmi. Ho in pratica rotto le palle a tutti, zompettando da una scrivania all’altra. Poi mi è venuto il dubbio…ma sti termosifoni funzionano? Infatti tutti bloccati. Allora mi sono rimesso per un attimo i panni dell’idraulico e ho sbloccato tutte le valvole. Diavolo volete proprio farmi congelare! Comunque, è l’inverno al 52esimo parallelo nel cuore dell’Inghilterra. Prendere o lasciare. Se non fosse altro che già alle 14 il sole è appena sopra i tetti delle case e alle 16 è già bello che sotto l’orizzonte. il crepuscolo e così luuuuungo.a questa latitudine e la sua luce da proprio il senso dell’inverno, sembra quasi che la città sia illuminata dalla luce morbida di una candela che si consuma lentamente. Poi improvvisamente verso 17.30 in pochi minuti giù il sipario, buio totale. E se alla mattina nel venire in ufficio avevo il miraggio di pinguini danzanti sul marciapiedi, alla sera i pinguini hanno guanti, sciarpa, paraorecchie e bevono birra sotto un fitto nevischio cantando “What a fuck is this weather!” Ma questo è anche, e soprattutto, il periodo del letargo del mototurista. Alcuni membri di questa specie emigrano al sud non resistendo al lungo periodo di astinenza. Altri, meno fortunati, aspettano pazienti il giungere della stagione mite e dello scioglimento dei ghiacci. E nel frattempo si riuniscono tutti dentro a stretti e oscuri pub dove avvolti dalla fioca e morbida luce di lampade a olio e dal profumo di legno stagionato, fanno scorrere boccali di schiumante birra sui traballanti tavoli. E li al piacevole calore di alcool e fumo sognano viaggi lontani su cavalli di ferro a due ruote. “Samarcanda” “Pietroburgo”, “Istanbul”, “Capo Nord”, “Ulan Bator” sono alcuni dei luoghi che riecheggiano nelle storie di viaggiatori solitari. Imprese che assumono contorni sempre più forti ad ogni nuovo sordo tintinnio di boccali traboccanti e che liberano nell’aria, ormai fumosa e pesante, sonanti esclamazioni di stupore, possenti risa e rincuoranti pacche sulle spalle. Emergono vie antiche percorse da coraggiose carovane condotte da uomini duri la cui tempra forte diventa seconda solo alla loro determinazione. Eroi moderni dall’animo cavalleresco, esploratori di vita e di luoghi. Ed ognuno dei presenti alzando il proprio calice slega le briglie della propria anima e si lascia condurre dove essa chiama. E’ Il viaggio ha così inizio per tutti. Ah che meraviglia! Certo se volete potete vederla in maniera meno romantica e più al passo con i tempi, liberi di farlo, ma pianificare i lunghi e grandi viaggi per noi e un piacere che non ha tempo. Itinerari, attrezzatura, visti, permessi, costi, si studia, si discute, si ascoltano e si leggono le esperienze altrui. E anche se sui tavoli in legno massiccio della locanda all’angolo fanno capolino computer portatili e connessioni internet wi-fi lo spirito e la curiosità che ci anima è antica quanto le vecchie mura di quella birreria e le leggende che hanno ascoltato. Aahh… beh sai che roba! esclamerà qualcuno. “Internet, prenoto, carta di credito, pago. Sai che meraviglia!” hmmm no!. Pianificare un viaggio in moto non è una questione di poco conto. Per il mototurista pianificare un lungo viaggio è un rito che ti prepara l’anima. E’ il vero inizio del viaggio, perché’… “Quattro ruote muovono il corpo, due ruote muovono l’anima.”. Cosi anche io da oggi, tra un pinguino e una birra, inizierò a programmare il mio prossimo lungo viaggio. Saranno tra i 6000 e i 7000km in solitaria attraversando una decina di stati per giungere…beh ve lo dirò man mano nei prossimi post dato che documenterò tutto il viaggio qui dai preparativi fino al diario del viaggio stesso in tempo reale. Sarà divertente e soprattutto, non avendolo mai fatto, mi permetterà di fare esperienza per quello che sarà “IL” viaggio del 2011.

5 Risposte a “La stagione dei progetti di viaggio”

  1. Che belli i pub inglesi ! Qui fortunatamente il clima è ancora ottimo, il freddo quest’anno non si è ancora fatto sentire. Per un mototurista come te, ci sarebbe ancora la possibilità di qualche piccola escursione senza congelare.
    Buona giornata.

  2. Hai ragione i pub inglesi sono stupendi e lo e’ ancora di piu l’atmosfera…in uno degli ultimi in cui sono stato, riproduceva in maniera assolutamente perfetta il ponte di coperta e il ponte di comando di un vecchio galone inglese del XVI secolo…la cosa divertente e’ che quando siamo entrati il pub era come di consueto affollato cosi mentre uno di noi occupava uno spazio sul ponte superiore noi altri a recuperare barili per sederci…niente panche o sgabelli come nei classici pub…sembravamo una vera ciurma ognuno in fila con sotto braccio il proprio barile mentre salivamo sul ponte. Magia dei pub inglesi. 🙂
    Fortunati che il freddo non sia ancora arrivato. Non tentarmi che vengo…Anche li da voi si batte i denti quando arriva…ma non e’ che come gli inglesi siete ormai cosi abituati che il freddo per voi arriva quando il termometro segna 0. Qui ieri con 9 gradi un collega entra in ufficio e mi dice…”ah meno male che oggi si sta bene”…c’erano solo 4 gradi in piu del giorno prima!! 🙂
    Ciao

  3. In effetti gli anglosassoni sono abituati ad altre temperature, quando siamo andati in Scozia nel 2003 un pomeriggio piovoso di fine agosto siamo entrati in un negozietto per comprarci una felpa perchè avevamo freddo mentra visitavamo Edimburgo sotterranea, con noi c’era un gruppo di scozzesi in maglietta e pantaloncini corti!! Gli unici locali che frequento qui sono i pub, ma l’aria magica che si respira li e ben diversa, aprire un pub è uno dei miei sogni, ora forse non più compatibile con gli impegni di famiglia, ma in futuro….sicuramente non qui nei dintorni di Lodi. Quando vuoi venire sei il benvenuto, se per Natale o i primi dell’anno torni in Italia vieni a trovarci. Sono contenti gli inglesi dell’eliminazione dell’Irlanda dal mondiale? Ciao

  4. un pub da un sacco da fare vedo qui alcuni amici che ne gestiscono uno…anche se ultimamente devo dire che i giovani inglesi almeno le nuove generazioni di maggiorenni preferiscono i nuovi locali moderni piu alla moda…qui a Nottingham parecchi pub, causa forse anche la crisi economica, hanno chiuso…peccato! Pero’ facendo un confronto con dieci anni fa quando arrivai qui in Inghilterra per la prima volta ho notato che i locali moderni sono aumentati e che ha differenza dei pub sono sempre pieni. Si vede che i tempi cambiano anche per i tradizionalisti di sua maesta’ 🙂 Cmq l’eliminazione dell’Irlanda e’ stata presa con grande entusiasmo anche se per loro gli inglesi…sarebbe stato il massimo vederle eliminate entrambe Irlanda e Francia…ma come ho detto ad un mio collega….non si puo’ avere la botte piena e la regina ubriaca 🙂
    Ti ringrazio per l’invito e lo prendo molto volentieri. Purtroppo pero’ questo Natale credo sara’ il primo che trascorrero’ lontano dall’Italia…ma ho incluso Lodi come prima tappa del viaggio in Turchia/Siria che faro’ a Maggio. Prima non riusciro’ a venire in Italia. Ciao

  5. E’ un vero peccato che anche li chiudano gli storici pub per locali moderni. Io sono un affezzionato al pub, i nuovi locali alla moda sono solitamenti freddi senza identità e quando gli ho frequentati mi sentivo anch’io cosi. Rimarrà un sogno nel cassetto,visto anche i tempi di crisi. Ora non farei assolutamente questo passo, andava fatto 15 anni fa. Ti aspettiamo per maggio allora,ciao.

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