Pecore e oro nero

C’è un arcipelago nel sud dell’Oceano Atlantico a circa 250 miglia marine dalla costa est del Sud America e a un passo dall’Antartico, abitato da poco più di tremila anime e cinquecento mila pecore, che ogni cinque anni circa manda in ebollizione due intere nazioni: Argentina e Inghilterra. La storia si perde quasi nel tempo e se si vuole darne un inizio bisogna andare indietro fino al 1833.

Scoperto disabitato da Francesi e Spagnoli intorno al 1500, l’arcipelago passo’ di mano un paio di volte fino al 1833 anno in cui iniziò ufficialmente l’occupazione Inglese e la conseguente annessione nell’impero Inglese. Scaramucce a parte, sua Maestà la Regina ha ininterrottamente esercitato la sua autorità sui quei dodici mila km quadrati nell’oceano fino al 1982 quando L’Argentina, in grave crisi economica e politica, lo invase. Tre mesi di guerra che fecero circa mille morti e spostarono l’attenzione del mondo in quel quasi sconosciuto gruppo di isole del globo chiamate Falkland.

Oggi le isole sono sotto la giurisdizione inglese e i tremila cittadini e le cinquecento mila pecore hanno scelto di loro volontà di essere sudditi del Regno Unito. Eppure ogni cinque anni circa, cioè all’avvicinarsi della ricorrenza di quel conflitto del 1982, puntualmente si riaccendo gli animi, da una parte e dall’altra.

Settimana scorsa l’Inghilterra ha inviato nelle isole una delle sue più avanzate navi da guerra. Normale movimento di truppe e mezzi ha dichiarato l’inquilino al numero 10 di Downing Street. E’ un ennesimo tentativo di militarizzare il sud Atlantico, non è ammissibile che nel 21esimo secolo ci siano ancora colonie. Ci sono solo 16 casi di colonialismo al mondo e dieci sono inglesi, ha tuonato invece il presidente Argentino bussando alla porta delle Nazioni Unite. Sebbene i venti di guerra non spirino più, grazie al cielo, la tensione però continua a cresce e con quella anche la mia curiosità. Capisco perfettamente che ogni tanto bisogna far sgranchire le gambe alle truppe e far girare un po’ le turbine della flotta, soprattutto durante un inverno cosi gelido come questo. E capisco anche il fastidio nel vedere ogni mattina dalla costa argentina quella minuscola bandiera inglese sventolare a 460 km di distanza. Capisco tutto e capisco entrambi, ma una domanda me la devo proprio fare, senza offesa ovviamente…

Ma ste cinquecentomila pecore fanno una lana cosi pregiata?

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